Troppo spesso dimentichiamo la carota e la sua importanza nella nostra alimentazione, un prodotto versatile e gustoso, che sta riscuotendo un nuovo successo con l’aumentare dei consumi salutistici di centrifughe ed estratti.
Ma la carota può essere consumata in vari modi, anche cotta dunque, e rappresentare una valida e buona alternativa anche per i più piccoli.
Di buono, inoltre, c’è che si coltiva in Italia praticamente tutto l’anno, e con un costante aumento delle produzioni biologiche.
Siamo, nel nostro Paese, a circa 7.000 ettari coltivati, sparsi da nord a sud ma sempre su suoli sabbiosi.
Il vantaggio della carota è di poter sfruttare diversi periodi di semina in relazione alla regione.
Nel Lazio sono due le aree più vocate e specializzate, quella intorno a Fiumicino e quella dell’Agro Pontino.
Nel primo caso la semina avviene principalmente da luglio ad agosto per poi andare in raccolta da novembre a gennaio e da aprile a giugno, mentre a Latina e dintorni la raccolta avviene da ottobre a marzo.
La produzione in quest’area è destinata principalmente all’esportazione verso il Nord Europa mentre la coltivazione, circa 300 ettari, avviene sia in serra sia in campo aperto.
Poi ci sono il Veneto (zona di Chioggia), l’Emilia-Romagna (zona di Ferrara), l’Abruzzo con la Piana del Fucino dove c’è addirittura l’IGP “Carota dell’Altopiano del Fucino”, la Puglia e il Molise (Campobasso e Foggia), infine coltivazioni non mancano anche in Sicilia e Sardegna.
Che il 2018 potrebbe essere l’anno della carota lo dicono le nuove tendenze di consumo salutistiche, centrifughe ed estratti sia in casa che fuori, ma anche la facilità di preparazione e conservazione, che rende la carota un ottimo snack facilmente vendibile pronto anche nella grande distribuzione.