Un territorio come quello viterbese, caratteristico per la sua posizione geografica, dedica il week end ai coltivatori diretti e agli imprenditori agricoli.  

Una volta al mese, Viterbo apre le porte del chiostro Boccarrini al mercato dell’Amerino: un luogo simbolo per tutti prodotti che la natura viterbese offre generosamente nei vari periodi dell’anno.

Il re del mercato è sicuramente il fungo: da quello porcino, che cresce in abbondanza in tutto il territorio, in particolare lungo le pendici di Monte Fogliano e di Monte Cimino, al preziosissimo ferlengo, tipico delle zone di Monteromano e Tarquinia.

Anche gli ortaggi godono di grande fama.

Sul lago di Bolsena i carciofi e i broccoli fanno da padroni, affiancati dalle numerose erbe selvatiche, note come “erbarelle”, che compongono la saporitissima “misticanza”. 

A queste si aggiungono: la cicoria da fare “strascinata” in padella, gli “strigoli” con i quali si fanno ottime frittate, la mentuccia, chiamata anche “nepitella” e la borragine, usata per le frittelle.

Oltre alle verdure selvatiche, troviamo anche le cosiddette “perle della Tuscia”, nient’altro che i legumi.

Tipici del viterbese: il Fagiolo “Tondino del Purgatorio” o “Tondino nero”, Il Fagiolo “Amarantino” e quello “Solfino”.

La loro bontà è garantita dai terreni fertili della Tuscia, che conferiscono all’alimento un surplus di proteine, amido e sali minerali.

Anche i ceci, neri o croccanti e le lenticchie, di Onano, delle Tuscia o dei Volsini, godono di uno status quo di rilevanza.

Questo perché i legumi rappresentano, insieme alle patate, l’eccellenza del chilometro 0; gli gnocchi sono infatti uno dei piatti tipici più amati del viterbese.

La particolare posizione geografica di questo territorio può considerarsi una riuscita mescolanza fra “i sapori della cucina romana, gli odori di quella toscana e la semplicità di quella umbra”.

Tutti gli ingredienti, di cui il mercato dell’Amerigo è portatore sano, sono alla base di ogni piatto legato alla tradizione viterbese.

L’Acquacotta, è composta da pane casareccio, dalle verdure selvatiche precedentemente menzionate, come cicoria di campo e mentuccia e dall’olio d’oliva.

Altro piatto gustoso ed originale è la zuppa “Giubba e Calzoni”, a base di carne, patate e verdure varie,  tra cui i celebri carciofi. 

Molto diffuse ovviamente anche le minestre di legumi.

La pasta e fagioli, quella con i ceci ed il riso con le lenticchie sono quelle maggiormente conosciute, mentre il classico “Minestrone viterbese” e le numerose varietà di zuppe con i legumi, come la “scafata” con le fave fresche, la zuppa di castagne e i “Fagioli con le fette”, sono piatti tipici meno diffusi.

Il pesce è un altro alimento fresco che si può trovare nel “mercato delle meraviglie”.

Il lago di Vico e di Bolsena offrono infatti vari tipi di pescato: dai latticini ai filetti di persico, dal coregono al luccio, fino alle anguille del lago di Bolsena. 

A tutte queste varietà alimentari si aggiungono i formaggi, tra cui primeggia il pecorino, i dolci, uno per ogni festività e i vini DOC, che accompagnano perfettamente ogni piatto della Tuscia.

Il mercato dell’Amerigo è un luogo magico, dove perdersi tra la genuinità e la freschezza dei prodotti a km 0. 

Un appuntamento fisso a cui i cittadini di Viterbo non possono mancare, una conferma tangibile di come il nostro territorio sia fonte di tesori inestimabili. 

https://www.tusciaitalia.it/gastronomia/

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