Per i mesi di marzo e aprile, il protagonista indiscusso delle tavole laziali sarà il celebre ed attesissimo carciofo.
Quest’ultimo si coltiva in diverse zone del Lazio, dalla provincia di Roma a quella di Viterbo e Latina e può definirsi come uno degli ortaggi più longevi del nostro territorio.
Alcuni botanici infatti ritengono che i primi coltivatori di carciofi siano gli Etruschi e che la loro diffusione nel Lazio, avvenuta a partire dal XV secolo, gli abbia permesso col tempo di occupare un posto di assoluto prestigio nella gastronomia locale.
In particolare, il carciofo romanesco ha delle caratteristiche ben precise che lo differenziano dalle altre varietà: un odore erbaceo, un sapore amarognolo che viene smorzato dalla cottura, una morbidezza interna inconfondibile e un inestimabile potere antiossidante, garantito dalla ricchezza di fibre e polifenoli.
La sua coltura predilige terreni freschi, di medio impasto, tendenzialmente argillosi e temperature invernali non eccessivamente basse; tutte caratteristiche presenti sul nostro territorio.
Inoltre, la cucina romana tradizionale conserva ancora oggi molti piatti in cui il carciofo riveste il ruolo di protagonista indiscusso.
La nostra tradizione predilige quello alla romana. Cotto a fuoco lento, in abbondante olio bollente e condito con ingredienti come aglio, prezzemolo, pepe e menta.
Una menzione ad honorem va ai carciofi alla giudìa, un piatto dalle origini antiche, tanto che la ricetta è stata ritrovata in memorie risalenti al XVI secolo.
Si tratta di una prelibatezza romana, nata nel ghetto ebraico della capitale e preparata con la “mammola”, il carciofo tipico del Lazio.
La preparazione mantiene il carciofo integro e consiste in una vera e propria prova di abilità.
Un’abilità che deve essere dimostrata nei passaggi semplici ed attenti delle due fasi di cottura e nel dosare con maestria i pochi ingredienti utilizzati.
Altre tipicità degne di nota sono: il brodetto di carciofi, i carciofi fritti e quelli ripieni, tutti piatti presenti nella celebre Sagra del Carciofo.
La sagra di Ladispoli, una delle più famose, è stata istituita nel 1950, mentre quella di Sezze è nata nel 1969.
Entrambe prevedono un programma ben articolato e coinvolgono i migliori ristoranti locali, proponendo menù speciali a prezzi modici.
Il successo di queste iniziative è assicurato ogni anno dalle numerose associazioni che promuovono l’evento e dall’appoggio spassionato dei ristoratori locali.
Quest’anno la Sagra del Carciofo, prevista il 15 aprile sia a Ladispoli che a Sezze, è come sempre un appuntamento imperdibile per tutti gli amanti del “re degli ortaggi”.
Si prospetta un’altra giornata all’insegna del buon cibo, quello genuino e profondamente radicato nella nostra cultura, una giornata in cui le strade di questi paesi, solitamente poco affollati, sarà pervasa da odori, colori e da una moltitudine di persone proveniente da ogni dove.