di Fabio Ciarla

A ridosso dei 20 anni di attività, il gruppo San Lidano è ormai nell’elite nazionale dell’ortofrutta, fresca e confezionata, e probabilmente il leader in ambito cocomeri.

Siamo proprio nella stagione delle angurie e allora è difficile bloccare anche solo per mezz’ora il presidente Luciano Di Pastina in ufficio, lui è l’anima ispiratrice e il deus ex machina della Cooperativa San Lidano che da Sezze è riuscita a crescere fino a meritarsi un posto di primissimo piano tra le realtà a caratura nazionale del comparto.

Il gruppo ha infatti acquisito nel 2010 un sito produttivo a Bolgare, in provincia di Bergamo, realizzando il percorso inverso rispetto alle tante realtà dell’ortofrutta che, partendo da nord, investono nel centro-sud e nell’Agro Pontino in particolare.

Nel 2012 è stato invece triplicato e portato a livelli di assoluta avanguardia tecnologica il sito di Sezze, mentre è di questi mesi è l’acquisizione di un nuovo stabilimento nel comune di Pontinia per dividere definitivamente le tipologie di prodotto, tra articoli confezionati “ready-to-eat” e fresco sfuso.

Sono queste le colonne che sostengono un’organizzazione d’assoluta eccellenza europea per il moderno settore della IV Gamma, oltre che alfiere indiscusso della valorizzazione delle tipicità laziali lungo tutto lo Stivale (e non solo…).

Grazie ad un aumento di volumi e di fatturato impressionanti il gruppo San Lidano è arrivato in tempi record ad assommare 40 milioni di euro di volume d’affari. Nel dettaglio, si evidenziano le cifre record espresse da una singola referenza stagionale come l’anguria, con 5 i milioni di euro movimentati, e di contro l’importanza assoluta del prodotto confezionato, con circa 30 milioni di euro, mentre altri 5/6 milioni fanno capo ad altre tipologie di fresco sfuso.

Una crescita impressionante per il gruppo guidato da Di Pastina se si pensa che in sette anni si è passati dai 13 ai 40 milioni di euro attuali, con incrementi annui mai sotto il 10%.

Il canale di vendita principale è la distribuzione organizzata, che da sola genera oltre l’85% del fatturato, mentre un 5% degli introiti è formato dagli scambi con l’estero e il resto va sui mercati tradizionali.

San Lidano, forte di un progetto specifico per la filiera corta chiamato “Orti Laziali”, gioca un ruolo da protagonista assoluto in regione e in tutto il centro Italia e occupa già una posizione al sole nel nord,  presentando poi trend di crescita interessanti nelle aree meridionali e insulari.

Da piccola realtà familiare nata con l’attività di Lidano Di Pastina negli anni sessanta, si è arrivati alla costituzione della Cooperativa nel 1997 e agli attuali ampliamenti che spingono in alto la forza lavoro impiegata, che si attesta tra i 200 e i 250 dipendenti in funzione anche della stagionalità di alcune produzioni.

Certo i tempi sono cambiati, la crisi ha colpito duramente anche questo settore, in particolare per un prodotto che può essere definito “di servizio” come la IV Gamma, ovvero i prodotti freschi ma già lavorati e pronti all’utilizzo.

Anche la concorrenza è diventata più forte e così i margini si sono abbassati, tanto da spingere San Lidano ad ampliare ulteriormente le proprie referenze per ricercare una soluzione alla problematica attraverso innovazione e segmentazione di prodotto.

“Nel 1997 abbiamo creato la Cooperativa perché ci siamo accorti che da soli non potevamo farcela – spiega Luciano Di Pastina -, mettendoci insieme siamo diventati più forti e abbiamo potuto offrire stabilità alla Grande Distribuzione e questo ci ha premiati visto che ormai l’85% del nostro fatturato arriva proprio dalla GDO”.

Un’intuizione valida quella della scelta cooperativa, visto che oggi San Lidano Group fornisce la quasi totalità dei primi 10 gruppi italiani della GDO, così come altrettanto importante è stata quella successiva, venuta in seguito all’analisi di alcune tendenze di mercato.

“Nel 2000 ci siamo spinti verso la IV Gamma – continua Di Pastina – e oggi il 75% del nostro giro d’affari arriva proprio dal confezionato. Ma non ci fermiamo, il prossimo passo è infatti la V Gamma con le zuppe, i grigliati, i cotti a vapore e i burger vegani”.

La qualità emerge con il tempo, questa è la linea seguita alla San Lidano, ma perché questo accada si lavora per una garanzia totale al consumatore. Da Sezze e dallo stabilimento in provincia di Bergamo escono solo prodotti controllati nei minimi dettagli, grazie alla cura del personale e a tecnologie all’avanguardia a livello globale. Il processo di lavorazione, come abbiamo potuto appurare durante la visita allo stabilimento di Sezze, è attentamente codificato, dall’arrivo della merce ai primi lavaggi e selezioni, per arrivare poi alla zona “high risk”, un ambiente di lavoro a camera pressurizzata nel quale viene immessa solo aria pressoché priva di polveri e con carica batterica assente. Si tratta di scelte costose e impegnative, che permettono tuttavia alla San Lidano di mettere in commercio prodotti più sicuri e con una maggiore capacità di conservazione.

Ma non finisce qui, le verdure infatti “subiscono” infatti anche selezioni meccaniche con metal detector e scanner ottici a scansione laser che sono quanto di meglio c’è sul mercato per la ricerca di corpi estranei e per la separazione delle parti non perfette. Tutto questo su un pavimento antibatterico, realizzato con ceramica Active con particelle di Biossido di Titanio, capaci di agire su sostanze organiche e inorganiche inquinanti, generandone la decomposizione.

Investimenti per milioni di euro realizzati, anche grazie alla collaborazione con la Banca Popolare del Lazio, proprio con l’obiettivo di presentarsi al consumatore con prodotti sempre più buoni e più sicuri, che si tratti della linea di proprietà “Orto Pronto” o delle linee della grande distribuzione, le cosiddette Private Label che ormai rappresentano il 75% delle referenze a scaffale.

Inutile elencare le numerose certificazioni, di struttura e di processo, collezionate dalla San Lidano, che vanta al suo interno anche un attrezzato laboratorio sensoriale per lo studio dei propri prodotti. Un controllo che va dal seme allo scaffale, con personale della Cooperativa che collabora direttamente con i produttori e addirittura mezzi propri per una parte delle consegne.

La logica della San Lidano è diversa rispetto a quella dei grandi gruppi che rappresentano la maggior parte della concorrenza, mentre questi sono costretti a rivolgersi a terzi per la materia prima a Sezze sono proprio gli agricoltori a far parte del gruppo, generando tanti canali diversi di approvvigionamento e sentendosi parte di una splendida realtà.

Una forza che sarà sicuramente alla base anche dei prossimi importanti successi del gruppo San Lidano.

 

LA SCHEDA

San Lidano Group

www.sanlidanogroup.it

Tel.: 077389791

Fax: 07738979282

Sede operativa e direzione commerciale:

Via Migliara, 46 – 04018 – Sezze Scalo (LT)

 

Il prodotto di punta: Ortaggi freschi confezionati di IV GAMMA

La sfida: Continuare a crescere, anche all’estero

La difficoltà: La concorrenza “sleale” di prodotti con minori garanzie circa la sicurezza alimentare

(provenienti da aziende non strutturate/da paesi esteri con normativa inferiore)

Il punto di forza: Il controllo totale della filiera e la forza di approvvigionamento

Il futuro: Implementare nuove linee di prodotto, proseguendo con gli investimenti in tecnologia e sedi

produttive

 

 

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