di Fabio Ciarla
Un’azienda familiare che decide di fare il salto, diventando una organizzazione più complessa e passando a una gestione manageriale, fino a diventare un vero e proprio colosso dell’ortofrutta. Parliamo di Centro Lazio, una cooperativa con base storica a Sabaudia (dove c’è il sito produttivo più importante) e aziende ad Anzio, Aprilia e Latina. Un totale di circa 150 ettari di serre di proprietà, e altrettante dei soci, per una produzione specializzata in particolare di zucchine, pomodori, melanzane, peperoni, ravanelli, cetrioli e kohlrabi.
La famiglia Campa è il centro di questa impresa nata nella forma attuale nel 1985 a seguito di un’esperienza iniziata tuttavia nel 1954, e divenuta fornitrice privilegiata della Grande Distribuzione Organizzata, sia in Italia sia in Europa. E non mancano sul tavolo le idee per arrivare anche più lontano.
A raccontarci l’evoluzione di Centro Lazio, Organizzazione di Produttori stabilita in Società Cooperativa Agricola per Azioni, sono le sorelle Fiorella e Stefania Campa, la seconda generazione di una famiglia che ha dovuto subire presto i colpi più duri del destino, con la scomparsa prematura del terzo fratello, già impegnato in azienda con la responsabilità della produzione. Centro Lazio nasce in effetti dall’esperienza quarantennale nel settore di Luigi Campa, tuttora impegnato a sostenere le figlie con una presenza costante e vigile sul campo.
“Le nostre prime mosse – ci spiega Fiorella Campa, Presidente della Cooperativa – sono state quelle di una strutturazione moderna e organizzata dell’azienda, associata ad un ampliamento concreto della produzione con l’acquisto di nuovi terreni e la costruzione di nuove serre. Tutto il resto, che potremmo definire secondario, è venuto dopo“.
Un allargamento della base produttiva che è proseguito negli anni e che, oggi, spinge la Centro Lazio verso le 15.000 tonnellate l’anno di ortaggi a frutto, anche di altissimo livello e di nicchie specializzate, in grado di soddisfare sia la domanda convenzionale sia quella più originale come, per fare degli esempi, le zucchine tonde o varietà rare di pomodori. Per non parlare dell’alto profilo innovativo e tecnologico, con la realizzazione dei primi impianti fuori terra.
“Qualità, tracciabilità e servizio su misura sono le caratteristiche che ci distinguono dai concorrenti – spiega Stefania Campa, Direttore Generale di Centro Lazio – e che ci hanno fatto apprezzare dalla Grande Distribuzione. Il mercato libero ha forse aiutato i consumatori ad avere prezzi più bassi ma ha messo in gravissime difficoltà il tessuto produttivo dell’ortofrutta italiano. Gli ortaggi, come anche la frutta, sono ormai considerati purtroppo delle commodities, oggetti senza valore intrinseco di cui rifornirsi semplicemente dal miglior offerente. Che molto spesso è estero, europeo o extraeuropeo. Noi abbiamo contrastato questa visione con una serie di scelte strategiche, in particolare con il servizio curato e su misura. Arriviamo a produrre specifiche coltivazioni su richiesta di alcuni grandi marchi della GDO, riuscendo a far passare anche solo 6 ore dalla raccolta alla consegna nel nord Italia. Siamo poi gli unici nel Lazio che riescono a coltivare anche in estate vero prodotto italiano di qualità, con un profilo di sicurezza che va oltre le richieste del protocollo biologico. Alcuni dei nostri clienti effettuano test multiresiduo con oltre più di 500 parametri e i nostri ortaggi li superano sempre. In pratica forniamo cibi forse garantiti quanto quelli a marchio biologico, anche perché siamo grandi e quindi più controllati”.
La sostenibilità non è una scelta di marketing per la Centro Lazio, che ha realizzato infatti grandi superfici di pannelli fotovoltaici sui tetti degli edifici distribuiti sulle proprie aziende. Un sistema che contrasta anche lo scempio vissuto in alcune zone rurali del Lazio e di altre regioni, dove i terreni agricoli poco sfruttati sono diventati distese di pannelli fotovoltaici mentre qui la terra continua ad avere un valore intrinseco, che non deve essere sprecato.
La tracciabilità diventa fondamentale in un settore sempre sotto i riflettori della critica, ecco quindi che la filiera produttiva di Centro Lazio assicura il massimo anche da questo punto di vista. Tutte le lavorazioni infatti, dal seme alla consegna pronta per lo scaffale, sono realizzate in azienda e sotto rigidi protocolli di controllo e gestione. Sistema fondamentale per un mondo, come quello della Grande Distribuzione Organizzata, che ormai non fa più magazzino e che, per quanto riguarda l’estero, è davvero poco fedele per quanto riguarda i fornitori.
Centro Lazio è a tutti gli effetti una delle realtà agroalimentari più grandi della Regione, e rappresenta anche un solido caso di successo per l’Agro Pontino, dove occupa stabilmente almeno 100 addetti arrivando anche a 400 in periodi di alta stagione produttiva, grazie ad un fatturato annuo che supera i 18 milioni di euro grazie in particolare ai grandi clienti della GDO. Ma non intende fermarsi, e infatti i progetti futuri sono legati allo sviluppo di ulteriori nicchie produttive e ad un servizio aggiuntivo che premi davvero la qualità. Parliamo di prodotti lavorati per la IV Gamma Plus e la V Gamma, supportati da un’azione di marketing e di comunicazione che metta in luce i vantaggi di scegliere cibi sani e buoni. Una scelta che dovrebbe essere la preferita da tutte le nuove fasce di consumatori, sempre più attente alla salute e alla qualità di quanto si mette in tavola ogni giorno, a cominciare dai mercati internazionali con particolare riferimento, fanno sapere da Centro Lazio, a quelli oltreoceano.
E allora, da TerreLab, buon viaggio in tutto il mondo ai prodotti Centro Lazio!
LA SCHEDA
Centro Lazio
fax: +39/0773 518057
Sede operativa e Direzione Commerciale:
via S. Isidoro, 9 – 04016 SABAUDIA (LT)
Il prodotto di punta: le zucchine, perché quelle del Lazio sono le migliori d’Italia
La sfida: meccanizzazione e informazione
La difficoltà: scarsa fidelizzazione di una parte della GDO verso i fornitori
Il punto di forza: la produzione di referenze difficili come gli ortaggi con una filiera cortissima
Il futuro: IV Gamma Plus e V Gamma per i mercati internazionali