La siccità non sta creando problemi solo all’ortofrutta in senso stretto, a quanto pare sarà un anno difficilissimo anche per il miele e le api in genere.
Un problema che va oltre il prodotto finale, essendo questi insetti tra i primi indicatori della salubrità delle nostre campagne.
L’Unaapi stima una produzione per il 2017 in ulteriore calo rispetto al 2016:
Le api, impazzite per il clima – spiegano gli allevatori – non solo non producono miele (fino a -80% produzione 2017), ma non riescono più a fornire il servizio di impollinazione all’agricoltura.
Le cause sono, come per l’ortofrutta, da ricercare nell’effetto combinato di siccità estiva e gelate primaverili.
Ad impensierire i produttori ci si sono messi anche gli incendi di queste settimane, che uccidono api e desertificano immense porzioni di ambienti idonei alla loro crescita.
Se la produzione fosse solo dimezzata – conclude Giuseppe Cefalo, presidente Unaapi – come nel 2016 potremmo essere contenti. Il disastro è totale e nessuno poteva immaginare di arrivare a meno di 1/3 del raccolto nel 2017.
Secondo le stime degli apicoltori, non si arriverà a 90mila quintali di miele su una media di 230mila.
In Italia, gli apicoltori censiti sono 45mila e di questi 20mila detengono l’80% del patrimonio apistico nazionale, pari a 1,2 milioni di alveari.