Dall’acqua salmastra una risorsa del ventunesimo secolo.
La Spirulina è una microalga che deve il suo nome alla tipica forma a spirale. Si moltiplica in acqua salmastra in tempi brevi e viene coltivata sia in Italia che in Europa.
La sua coltivazione può rappresentare un business di successo: Alghitaly ha vinto proprio grazie alla Spirulina, l’Oscar green di Coldiretti nel 2014.
Le ricerche sulla Spirulina continuano a dare segnali incoraggianti.
Nel 2017, a Chiusdino (Toscana), grazie alla collaborazione tra Enel Green Power, Cosvig, consorzio per lo sviluppo delle aree geotermiche, e Università di Firenze è stata ideata una fabbrica che utilizza il calore generato dagli impianti geotermici e si serve dell’anidride carbonica che scaturisce dai processi di produzione energetica.
Dalla sperimentazione è risultato che coltivare l’alga in ambiente geotermico, piuttosto che utilizzare altri tipi di procedimenti, costa meno e garantisce una resa maggiore.
Tenendo presente tutto ciò, investire nel produzione della Spirulina progettando una struttura simile a quella sperimentata a Chiusdino, rappresenta la scelta più sensata, considerando i vantaggi economici che ne possono derivare. Una volta generata, infatti, la Spirulina può essere essiccata.
Diventa, così, un prodotto dai molteplici impieghi, con ambiti di applicazione che spaziano dal campo alimentare a quello della cosmesi.
In crescita il consumo, in rialzo le prospettive future
L’Oms l’ha definita “il miglior cibo per l’umanità del ventunesimo secolo”: tutte prove del fatto che le possibilità di inserirsi nel settore ci sono e non faranno altro che aumentare nel corso del tempo.
Le norme apposite per la produzione biologica della Spirulina, stabilite dal MIPAAF, e le prime coltivazioni sul territorio italiano sono solo l’inizio per un settore sempre alla ricerca di nuovi sbocchi e nuovi protagonisti.
Insomma, un settore in crescita adatto ai giovani che hanno voglia di investire per il proprio futuro!
Avviare una coltivazione non è difficile e il mare non serve: la produzione può avvenire ovunque, anche su una superficie pianeggiante.
Tuttavia, non sono da trascurare le necessità che un business del genere richiede, dall’acquisto di serre alla gestione delle vasche da cui deriva la produzione di un superfood che si presenti tale in tutto e per tutto.
Per l’installazione dei fotobioreattori, dove crescono le alghe, su una superficie tra i 2000 e 5000 mq, e la creazione di un laboratorio alimentare, l’investimento prospettato va dai 200 ad oltre 400 mila euro.
Nonostante l’investimento può sembrare ingente, i tempi di rientro sono relativamente brevi e si attestano, indicativamente, intorno ai 5 anni. La produzione è, infatti, istantanea: d’estate si può anche procedere ad un raccolto ogni 4 giorni.
Come fare, allora, per avviare una produzione di Spirulina?
La possibilità di usufruire dei Fondi del PSR può aiutarti a mettere in pratica tutto ciò.
Interessanti anche tutte le agevolazioni e gli incentivi di cui le Imprese Agricole a conduzione giovanile – sotto i 35 anni – dispongono.
La produzione di un business di successo, fondato sulla produzione di Spirulina, è, quindi, possibile grazie all’anticipazione dei crediti e al finanziamento specifico da parte della BPLazio pensato nell’ottica del PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2014/2020.
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