A crescere è soprattutto la frutta secca, che ormai vale quasi un miliardo di euro, ma si può dire che si consolida nel suo complesso il trend positivo dell’export ortofrutticolo italiano.
Nei primi 9 mesi del 2017, secondo l’elaborazione di Fruitimprese su dati Istat, a fronte di un calo dei volumi esportati (-6,1%) si registra un sensibile incremento del loro valore (2,2%), grazie ai prezzi più alti spuntati sui mercati di destinazione.
Il saldo commerciale attivo si attesta a 597 milioni di €, con una previsione di fine anno vicina al miliardo di euro.
In calo il flusso di esportazione di ortaggi (-11,4%), agrumi (-20,2%) e frutta fresca (-4%) mentre cresce la frutta secca (12,3%).
In termini di valore si è registrato un incremento per gli ortaggi (2,7%) e la frutta fresca (3,6%); in calo agrumi (-15%) e frutta secca (-0,2%).
Complessivamente da gennaio a settembre le imprese italiane hanno esportato circa 3 milioni di tonnellate di prodotti per un valore di oltre 3,4 miliardi di €.
Per quanto riguarda le importazioni l’Italia ha importato circa 2,7 milioni di tonnellate di ortofrutticoli per un valore di 2,8 miliardi di €.
In particolare sui positivi trend di mercato della frutta secca interviene il past president di Fruitimprese e n.1 del Gruppo Besana, Pino Calcagni: “Il positivo andamento dell’export nei primi 9 mesi dell’anno in corso (+12,3%) si spiega con le buone opportunità di export per le nostre nocciole verso i mercati europei e internazionali; mentre i valori esportati sono in lievissimo calo (-0,2%) per il minor prezzo delle nocciole sgusciate rispetto ad un anno fa (-15%) e per i minori ricavi spuntati nel Regno Unito causa Brexit (-9%).”