Enoturismo, una risorsa economica in attesa di regolamentazione

Enoturismo, una risorsa economica in attesa di regolamentazione

di Fabio Ciarla

Che l’enoturismo sia ormai anche una risorsa economica, oltre che di promozione, per le cantine italiane è assodato.

Ci siamo arrivati tardi rispetto ai vicini francesi e soprattutto ai Paesi del cosiddetto nuovo mondo (Sudafrica e Stati Uniti in primis), ma qualcosa si sta muovendo.

Da sempre il Movimento Turismo del Vino spinge per aumentare l’attenzione e realizzare quella regolamentazione che permetterebbe di muoversi sì con dei vincoli ma alla luce del sole.

Perché al momento, per dire, alle aziende non è consentito di far pagare – per esempio – le degustazioni se non dotandosi di altre strutture fiscali rispetto a quella di azienda agricola. Cosa possibile nei “grandi” ma non sui “piccoli”, che sono poi la rete principale della vitivincoltura nazionale. 

A tornare sul punto è stato in questi giorni Carlo Pietrasanta, presidente di MTV, commentando il disegno di Legge sull’enoturismo presentato dal Senatore Dario Stefàno chiedendo di “fare in modo che le norme di attuazione siano valide a livello nazionale e non demandate alle Regioni” e poi ancora “ricordare che l’enoturismo è sì turismo, ma che è fondato sul vino come attrattiva principale, e sull’agricoltura e sui suoi prodotti tipici come fattori di fascino integrati.

Nella cultura dominante oggi nella modernità il vino è percepito come “il” prodotto agricolo per eccellenza, ma che porta alla riscoperta di tutta la campagna e di tutta l’agricoltura: soprattutto e quasi esclusivamente in Italia, vigneti e uliveti, frutteti e stalle si integrano continuativamente in un panorama di grande emozione” e, infine, che “fondato sul vino significa fondato sulle Cantine e sulle loro iniziative e sui loro progetti.

Ho ricordato più volte negli ultimi giorni quanto grande ed importante sia stata, per Torgiano, l’idea della famiglia Lungarotti di costituire il Museo del Vino: e risale agli anni Settanta.

È sotto gli occhi di tutti quanto siano attraenti le nuove grandi realizzazioni architettoniche di alcune cantine, assieme al fascino di quelle antichissime.

Chi tra noi vignaioli organizza attività di Turismo vendemmiale sa quanto questo attiri sempre più pubblico.

Non voglio con questo sminuire il ruolo delle Città del Vino: sono anzi una grandissima realtà, che hanno riconosciuto appunto nel vino un carattere distintivo e identitario.

Insieme certamente possiamo fare grandi cose, sempre più grandi.

Ma dobbiamo ricordare che Barolo, Barbaresco, Montalcino, Montefalco, Soave, Bordeaux e tanti altri sono più famosi soprattutto se non solo per il vino, più che come città o borghi.

Ben venga l’alleanza: noi di MTV lo sappiamo così bene che volentieri organizziamo Calici di Stelle con le Città del Vino.

Tante altre cose potremmo realizzare in una collaborazione continua tra produttori e comuni.

Ma bisogna sempre ricordare che i vini e quindi le cantine sono al centro della scena dell’enoturismo.

In molti casi, la notorietà della zona vinicola all’estero prevale sulla notorietà della Regione”.

Una visione precisa e puntuale, che si basa sui dati emersi dal Rapporto Nazionale sul Turismo del Vino n. 13 curato, per Città del Vino, dall’Università di Salerno, presentato alla Convention di Città del Vino, in Umbria, al Simposio Europeo sull’Enoturismo.

Nel 2016 gli arrivi in cantina e il valore dell’enoturismo sono aumentati per il 40,22% dei Comuni e il 60,87% delle Strade Vino, per un totale di 14 milioni di arrivi e un giro d’affari di 2,5 miliardi di euro, in crescita sul 2015 per l’80% degli intervistati.

Il livello medio dei servizi offerti dagli operatori del settore enoturistico agli enoturisti è giudicato dai Comuni sufficiente/discreto (il voto medio è di 6,76), ed il 44% delle Strade ha direttamente organizzato nel 2016 più di 3 eventi, e le stesse Strade del Vino sono percepite dagli operatori enoturistici come un organismo importante sul territorio nell’84% dei casi.

Condividi questa News

ECONOMIA&FINANZA

MONDO AGRICOLO

OCM/PSR/PAC

Categorie