Il biologico si è ormai diffuso in tutta Italia.
La “filosofia del bio” ha fatto sì che il settore ortofrutticolo, leader indiscusso in questo ambito, cominciasse ad utilizzare il web non solo come strumento di informazione ma anche come canale di vendita.
Infatti, l’e-commerce di frutta e verdura ha registrato negli ultimi anni un successo inaspettato.
Il settore alimentare sembrava uno dei pochi soggetti capaci di resistere al fascino del commercio online e invece, ad oggi, sono moltissime le aziende che hanno giovato di questo rapporto esclusivo.
Ottime le performance di brand come Gruppo Apofruit, Almaverde Bio e Solarelli, tutte incentrate sulla massima attenzione alla sostenibilità, sull’etica dei fornitori, sulla tipicità e ovviamente, sulle garanzie del biologico.
Girando sul web sono numerosissimi i siti che propongono di portare frutta e verdura fresca direttamente nelle case dei consumatori.
Tra gli ingredienti del loro successo, oltre a prodotti autentici e a siti ben studiati, troviamo prezzi di consegna molto bassi ed un servizio di trasporto efficiente.
Un esempio concreto è Fruttaweb, una startup italiana di e-commerce ortofrutticolo, che ha ottenuto grande rilievo e che ora punta all’Europa.
A gestire un progetto così ambizioso sono sei ragazzi bolognesi, un team giovane che da tre anni risponde, grazie a questo servizio online, alla scarsa reperibilità di frutta e verdura biologica.
Questo modus operandi prende ispirazione dal Colosso statunitense, una realtà di spessore caratterizzata da standard di avanguardia ancora molto distanti da quelli del nostro Paese.
A tal proposito, la dimensione delle aziende agricole italiane, mediamente di 12 ettari, è particolarmente ridotta rispetto a quella degli Stati Uniti, che raggiungono una quota di 178 ettari.
Lo stesso vale per alcune realtà europee come la Francia, con un totale di 58 ettari e la Repubblica Ceca, con 130 ettari.
Un divario così vasto può essere colmato solo puntando sulla qualità dei nostri prodotti, una qualità supportata e garantita dall’innovazione digitale.
Quest’ultima si fonda sulla politica del “costo ridotto e guadagno massimo”, una strategia applicabile sicuramente ai prodotti DOP e ai prodotti biologici presenti sul nostro territorio.
Sono diverse le imprese che si stanno già attivando in tal senso e tra queste troviamo tutti i nomi più autorevoli del panorama italiano: Auricchio, Barilla, Berlucchi, Coop, Finiper, Gruppo Italiano Vini, Latteria Plac Cremona, Latteria Soresina, Mutti, Oleificio Zucchi e Res Uvae.
Il biologico e l’e-commerce stanno diventando due facce della stessa medaglia, due elementi su cui bisogna assolutamente puntare e quel futuro, non più prossimo, su cui l’Italia deve perentoriamente investire.
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