Al Vinitaly un nuovo progetto apre le porte del settore agricolo alla tecnologia.
Il protagonista di questa iniziativa è il Consorzio Hypatia, che riconosce nei satelliti lo strumento più utile per ottenere un maggiore vantaggio economico nel nostro Paese.
Questo Consorzio collabora con alcune delle principali università di ricerca scientifica, come l’Agenzia spaziale italiana (Asi) e l’Agenzia spaziale europea (Esa).
Durante l’evento veronese ha parlato del progetto, Lorenzo Scatena, direttore di Hypatia:
In qualità di gestore a livello nazionale del programma Esa Artes Business Applications, il Consorzio di Ricerca Hypatia ha dedicato l’anno 2018 al settore agrifood, ritenendo che l’innovazione digitale offerta dall’uso dei dati satellitari sia in grado di offrire soluzioni concrete a favore dell’economia italiana e del made in Italy e di garantire un vantaggio competitivo ai diversi livelli della filiera. Ci sono quindi 19 milioni di euro nel biennio 2016-18 stanziati dall’Italia per permettere alle aziende, tramite il programma Esa Artes Business Applications, di ricevere supporto tecnico e commerciale per migliorare la redditività attraverso l’uso di tecnologie spaziali. La partecipazione al programma è aperta a tutte le aziende e organizzazioni, pubbliche e private, Pmi, autorità pubbliche, università e centri di ricerca.
Attraverso i satelliti si potrà capire come e quando effettuare dei trattamenti, quanto e quando irrigare e qual è lo stato di salute delle piante e degli animali.
Ci sono diverse sfide da affrontare: i continui cambiamenti climatici, che alternano forti alluvioni a periodi di siccità, la crisi idrica e la necessità di risparmiare acqua, la competizione dettata dalla globalizzazione e l’aumento dell’impegno su temi quali la sicurezza ed il rispetto dell’ambiente.
Tutte queste situazioni trovano un supporto all’avanguardia nella rete di rilevamento satellitare, grazie ad un sistema di monitoraggio H 24 che segnala ogni tipo di problema.
Ciò segna un grande passo in avanti per l’agricoltura di precisione, attraverso l’utilizzo di droni e altre tecnologie che permettono di monitorare e tracciare alcuni tra i principali segni vitali del bestiame: temperatura, livelli di attività, umore e qualità del sonno.
Lorenzo Scatena li definisce: “Una sorta di smart watch per animali”.
Come spiega lo stesso direttore:
Da un lato, maltempo, incendi e mancanza d’acqua hanno causato lo scorso anno 2 miliardi di perdite per l’agricoltura italiana. Dall’altro, un sistema produttivo nazionale caratterizzato da circa il 90 per cento di imprese di piccole dimensioni ha evidenti necessità di rivedere nuove specializzazioni settoriali. Le tecnologie satellitari possono migliorare la resa e la sostenibilità delle coltivazioni ma anche la qualità produttiva e di trasformazione, oltre che le condizioni di lavoro.
E ancora:
Attraverso l’integrazione o il singolo utilizzo dei dati di osservazione della terra, navigazione satellitare e telecomunicazione satellitare – conferma infatti Lorenzo Scatena – è possibile effettuare interventi mirati, risparmiando risorse materiali e temporali, che permettono di incidere positivamente sulla qualità del prodotto finale.
Tra i tanti benefici garantiti dai satelliti, anche quello di tracciare in maniera più efficace i diversi prodotti e migliorare l’utilizzo dei trattamenti, tutto grazie ad un continuo monitoraggio dei fattori che influiscono sulla produzione.