La corilicoltura nel viterbese e il kiwi nell’agro pontino sono le due coltivazioni cardine, insieme a quelle vitivinicola e olivicola, dell’agricoltura laziale.
I due settori stanno vivendo però fasi diverse, le nocciole continuano la loro espansione sui cimini, dove sfruttano condizioni pedoclimatiche molto favorevoli e un mercato in espansione.
Uno dei motivi di questa continua domanda è legata sicuramente alla qualità del prodotto, ma certo anche l’invasione di cimice asiatica che sta danneggiando la corilicoltura piemontese, altra grande zona di produzione, ha il suo influsso.
Significativo è l’impegno Gruppo Ferrero che ha appena sottoscritto un accordo per individuare sistemi di difesa in grado di contenere i danni tramite un consistente contributo finanziario.
Ridono meno i coltivatori di kiwi pontini, con le stime aggiornate del CSO Italy che ha certificato le previsioni già pessime dovute alle gelate primaverili.
In particolare il Lazio vedrebbe un calo complessivo di circa il 30% del prodotto, mentre altre regioni sarebbero messe anche peggio come ad esempio il Veneto (-45%).
Va meglio ovviamente alle regioni del Sud ma il dato non riuscirebbe, secondo le stime, a compensare le enormi perdite del Nord e del Centro con un bilancio complessivo per l’Italia di circa -20%.