L’innovazione non si arresta e, anzi, potrebbe diventare un importante forma di sviluppo per il settore olivicolo.
Le novità sono state presentate a Trieste all’11° Salone degli oli extravergini tipici di qualità – Olio Capitale 2017, e hanno evidenziato come si possano teoricamente sfruttare le microonde e gli ultrasuoni per una nuova e migliore (si spera) estrazione dell’olio.
La fase di sperimentazione è già ad un livello avanzato, essendo anche stato costruito un primo prototipo, anzi di due prototipi a microonde e ultrasuoni per il condizionamento continuo di paste di olive.
La tecnologia ha due origini, uno dei prototipi infatti è tricolore ed è stato realizzato dalla EMITECH di Corato mentre il secondo arriva dall’Australia.
A metterli alla prova è stato l’oleificio AGROLIO di Andria, dove sono in corso le sperimentazioni dei vari cicli possibili, in particolare combinando le due tecniche.
Notevoli i risparmi di tempo e la semplificazione degli impianti, sulla carta positivi anche le innovazioni di processo a livello qualitativo, testimoniate anche dalla produzione di olii privi di difetti e con buone componenti organolettiche.
La strada sembra aperta a un rinnovamento importante dei sistemi di estrazione, anche se rimane ancora da definire nei dettagli la qualità degli olii così prodotti e quanto costerà industrializzare la produzione degli impianti.