Il mercato dei vini spumanti italiani sorride, ma a mezza bocca.
A ben guardare infatti i dati sono positivi solo per la corsa, che sembra inarrestabile ma forse anche per questo potrebbe essere ai suoi ultimi colpi, del Prosecco, che continua a macinare esportazioni in tutto il mondo, anche nella vicina Francia e nella Gran Bretagna.
Quest’ultima rimane sul mirino di tutti gli appassionati del genere, sia perché sta appunto diventando un mercato importante per le bollicine sia perché nei recenti concorsi di settore alcuni spumanti britannici hanno vinto contro i cugini della Champagne.
Insomma il mercato è in grande fermento e l’Italia regge botta, nonostante l’impressionante calo dell’Asti coinciso con il blocco degli scambi con la Russia. Le altre DOP, Franciacorta – Trento – Oltrepò, se la cavano, anche se forse più per il cambio favorevole che per il reale favore di nuovi e più ampi mercati.
Secondo il Corriere Vinicolo il saldo delle esportazioni di vini spumanti italiani nel 2015 ha sfiorato quota 1 miliardo (985 milioni di euro per essere precisi) con un +17% a valore, percentuale però gonfiata – come si diceva – dai cambi favorevoli, e un totale di quasi 3 milioni di ettolitri.
Il settore comunque continua ad essere quello che, nel comparto vinicolo, dimostra migliori possibilità di crescita anche per gli anni futuri.
Euromonitor, sempre nel dossier stilato da Corriere Vinicolo, stima una crescita costante fino al 2019 con l’Italia che vedrà aumentare il consumo di vini spumante (escluso Champagne) fino ai 2,4 milioni di ettolitri, per un valore di 2,4 miliardi di euro (rispetto ai 2,1 del 2015).
Come canale di vendita si conferma, anche in questo caso, preminente la Grande Distribuzione Organizzata seguita da grossisti ed enoteche, mentre una parte minoritaria sarà ancora quella dei bar e della mescita.
Gli altri mercati importanti per le bollicine saranno, insieme all’Italia, gli Stati Uniti e la già citata la Gran Bretagna, per un totale complessivo previsto, sempre nel 2019, che supererà i 7 miliardi di euro di valore per oltre 5,3 milioni di ettolitri.
Insomma le bollicine piacciono sempre di più e gli spazi di vendita all’estero aumentano, anche il mitico pub inglese ormai insieme alla birra comincia a vendere sempre più Prosecco. A buon intenditor…
di Fabio Ciarla