My Story: il progetto 4.0 basato sul metodo blockchain

My Story: il progetto 4.0 basato sul metodo blockchain

L’Agricoltura 4.0 si diffonde a macchia d’olio e sta trovando spazio in molti settori importanti del panorama italiano.

 Anche il vino ha aperto le porte alla tecnologia e lo sta facendo attraverso un processo conosciuto come blockchain.

Dal significato letterale di “catena di blocchi”, il blockchain non è nient’altro che:

“Una procedura in cui un insieme di soggetti condivide risorse informatiche (memoria, CPU, banda) al fine di rendere disponibile alla comunità di utenti un database virtuale, generalmente di tipo pubblico”

Consiste proprio in questo il progetto “My Story”, portato avanti da quattro aziende vitivinicole italiane.

Questa soluzione, che viene sperimentata nel nostro Paese per la prima volta, consiste nell’applicare la tracciabilità digitale al settore del food&beverage.

Dunque, My Story è un espediente importante, che favorisce un monitoraggio attento lungo tutta la filiera.

A garantire la validità di questa analisi troviamo il Dnv GI, uno dei principali enti di certificazione a livello mondiale.

Il prodotto finale viene tracciato a partire dai fitofarmaci e dai fertilizzanti utilizzati, per poi passare all’aggiunta dei solfiti e all’arrivo ai vitigni.

Una vera e propria carta d’identità del prodotto, sia in termini di tracciabilità, che in termini di sicurezza alimentare.

Di fondamentale importanza anche l’alto livello di sostenibilità ambientale e la denominazione di origine controllata, entrambi valori aggiunti.

Tutto ciò è possibile attraverso la semplice lettura del Codice Qr.

Attraverso quest’ultimo e con l’utilizzo di uno smartphone, il consumatore può accedere ad una serie di informazioni dettagliate e soddisfare tutte le proprie curiosità su quel determinato prodotto.

Lo stesso Renato Grottola, M&A nd Digital Transformation Director di DNV GL, ha affermato:

My Story è la prima soluzione basata sul nuovissimo concetto di digital assurance, che va ben oltre il monitoraggio di un prodotto dal produttore al consumatore. Si tratta del primo passo nel nostro obiettivo di utilizzo coerente e combinato di Blockchain, Internet of Things e Artificial Intelligence, per contribuire al miglioramento delle performance, dell’efficienza e della trasparenza dei processi delle aziende con cui lavoriamo.

Un avanguardismo unico quello di My Story e una sfida importante per le quattro cantine che hanno appoggiato questo progetto ambizioso.

Tra queste: la piemontese Michele Chiarlo, la franciacortina Ricci Curbastro, la toscana Ruffino e la pugliese Torrevento

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