La Sagra degli gnocchi nel Lazio

La Sagra degli gnocchi nel Lazio

Piatto genuino ma profondamente radicato, lo gnocco alla romana ha alla base un ingrediente semplice e particolarmente importante nel Lazio: la patata.

Le sagre dedicate a questo prodotto sono numerosissime e vengono organizzate soprattutto nei mesi estivi. 

L’unica eccezione è quella della Sagra dello gnocco che si svolge a Mazzano il 25 marzo.

Tornata alla ribalta con la sua 15esima edizione, è il preludio di una stagione in cui questo piatto viene celebrato senza alcuna parsimonia e con grande entusiasmo.  

In particolare modo, durante questa manifestazione enogastronomica si possono gustare gnocchi fatti rigorosamente a mano e conditi con sugo al castrato o in alternativa con sugo con basilico.

Il buon cibo viene contornato da un paesaggio meraviglioso.

A Mazzano si può godere di questo piatto ammirando un panorama mozzafiato, che affaccia sulla Riserva Tevere Farfa, a due passi dal centro storico.

Tra le sagre più importanti c’è anche quella di Viterbo, che si svolge nel mese di agosto ed è ormai arrivata alla sua trentunesima edizione.

Una manifestazione che riscuote ogni anno gran successo e permette al Paese della Tuscia un’affluenza turistica importante. 

La rilevanza che viene data a questo prodotto è dovuta al fatto che, l’ortaggio in questione, trova nel Lazio un terreno fertile e prosperoso.

La coltivazione della patata vanta infatti un’antica tradizione, seppur la sua maggiore diffusione si è registrata negli ultimi trent’anni. 

In particolar modo, nell’alto Lazio il terreno di origine vulcanica, ricco di potassio e di elementi nutritivi naturali, possiede molte delle condizioni ideali per lo sviluppo degli elevati standard qualitativi con cui viene coltivato l’ortaggio.

La sua produzione ha avuto un notevole incremento per mezzo delle attività di assistenza tecnica, di controllo della qualità, di dotazione di impianti di conservazione e confezionamento, realizzate direttamente dai coltivatori attraverso organismi associativi.

La patata dell’alto viterbese è molto apprezzata sia a livello locale che in tutta Italia. 

Fino agli anni Sessanta la sua coltivazione veniva praticata soltanto a livello familiare, mentre in seguito si è estesa a livelli esponenziali nei territori limitrofi.

L’importanza culturale di questo alimento è sottolineata dal suo cospicuo utilizzo in numerose ricette tipiche della tradizione gastronomica locale.

Tra questi: la Minestra con “l’orloge”, così chiamata per il taglio caratteristico della patata, pasta e patate, piatto povero della tradizione contadina dell’alto viterbese e la frittata di patate, preparata senza le classiche uova. 

Diffuse e apprezzate in tutto il mondo, queste ricette sono il segno ulteriore della ricchezza territoriale culturale che il Lazio possiede e della necessità di sfruttare e sottolineare queste potenzialità. 

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