Il 12 Aprile, la Commissione europea ha espresso la volontà di bandire le pratiche di commercio sleale presenti nella filiera agroalimentare.
Tra gli esempi di queste pratiche: i pagamenti tardivi per i prodotti deperibili, la cancellazione all’ultimo momento degli ordini e le modifiche unilaterali o retroattive dei contratti.
In particolare, la Commissione intende promuovere la creazione di un’autorità pubblica per ognuno degli Stati Membri, con il compito di garantire l’applicazione di queste norme a livello nazionale.
Tali misure, intendono aiutare chi più di tutti soffre di queste scorrettezze nella filiera, cioè i piccoli e medi produttori.
Fonte: Commissione europea