L’ondata di gelo che ha colpito tutta Italia, senza risparmiare affatto il Lazio, tra Pasqua e il 25 aprile ha creato numerosi danni al settore agroalimentare, soprattutto a quelle colture – come la vite – che con il tepore di inizio aprile avevano iniziato la fase di risveglio e germogliamento.
A fare un primo bilancio dei danni, che sono sembrati subito consistenti come testimoniato efficacemente dai social, ci ha pensato Assoenologi, tramite rilevazioni in tutta Italia.
I vigneti sono stati colpiti a macchia di leopardo, con punte di criticità soprattutto nei terreni a fondovalle e in quelli pianeggianti, oltre che i nuovi impianti, particolarmente sensibili.
Le conseguenze per la viticoltura italiana saranno, sul piano produttivo, molto gravi, anche perché sono stati colpiti alcuni distretti viticoli i cui vini sono destinati soprattutto all’esportazione.
In alcuni casi, fanno sapere da Assoenologi, è bene che i viticoltori facciano scelte orientate al ripristino della struttura produttiva per la prossima annata dando per persa buona parte della produzione del 2017.
Per quanto riguarda il Lazio in particolare, Assoenologi fa sapere che nella provincia di Latina si ipotizzano danni che vanno da un 10% al 40-50% nelle zone più colpite specie nei fondovalle.
Nell’areale dei Castelli Romani invece si può essere più fiduciosi, ipotizzando in maniera molto generale una perdita del 10-15% (anche se i tecnici sono fiduciosi su un possibile recupero, anche per le vigne più colpite).
In quest’area infatti, le varietà autoctone, generalmente più tardive, si trovano in una fase fenologica posticipata rispetto ad altre varietà.