Se la vendemmia fa presagire grandi cali di produzione, non va meglio nel Lazio al settore olivicolo.
Le prime stime, comunque da verificare, parlano infatti di un calo di circa il 30% del raccolto rispetto all’ultima campagna olearia, che era stata di 11 mila tonnellate di olio da oltre 90 mila tonnellate di olio.
Il problema riguarda i produttori ma anche i trasformatori, ovvero i quasi 350 frantoi del Lazio (77 a Viterbo, 87 in provincia di Frosinone, 82 a Roma, 45 a Latina, 43 a Rieti) che dovranno contendersi le olive raccolte negli 80 mila ettari di uliveti della Regione e che, comunque, vedranno con tutta probabilità un calo degli introiti importante.
Il problema è diffuso a macchia di leopardo ma in tutta la regione, molto preoccupato il commento del Presidente della Coldiretti di Viterbo: Previsioni ancora molto prudenti indicano una perdita di produzione del 30% rispetto ai volumi della scorsa raccolta, con una contrazione che si spalmerà uniformemente sull’intero territorio regionale.
La raccolta 2016, secondo i dati di Op Latium, era già stata molto negativa, con un calo del 47% rispetto all’anno precedente, quando si erano superate le 20 mila tonnellate di olio.
Quantità che fanno paura e che probabilmente spingeranno ancora più in alto i prezzi, vero ago della bilancia di un prodotto che fatica ancora a imporsi sui mercati, dove arrivano concorrenti più o meno leali a prezzi improponibili per un vero extravergine di oliva. Se andiamo a vedere le singole province.