Alla ricerca di una strategia condivisa, la Regione Lazio incontra i produttori

Alla ricerca di una strategia condivisa, la Regione Lazio incontra i produttori

Si cerca una strategia condivisa e partecipata per risollevare le sorti della produzione vitivinicola del Lazio, partendo da un incontro con i produttori durante il quale esporre idee, ascoltare suggerimenti e spronare l’aggregazione.

Con questo spirito la Regione Lazio e l’Arsial hanno organizzato una giornata di lavoro presso il casale di via Stoza della Cooperativa Cincinnato di Cori ad inizio giugno.

L’appuntamento è iniziato con l’analisi del Vinitaly concluso ad aprile, passando poi alla programmazione degli eventi e delle attività possibili e realizzabili nei prossimi mesi.

Si è volutamente accantonato il discorso PSR, preferendo in quel momento affrontare temi quali OCM e internazionalizzazione, e si è soprattutto messo in luce come il settore stia vivendo una crisi davvero profonda, ai limite dell’irreversibile.

Ad oggi il Lazio vanta una superficie vitata intorno ai 19000 ettari secondo Arsial, con un calo dell’80% rispetto agli anni settanta, un dato paurosamente vicino al minimo indispensabile per la sopravvivenza del distretto.

La Regione, per voce dell’assessore all’Agricoltura Carlo Hausmann, ha assicurato di voler bloccare la dismissione dei vigneti e, sul lungo periodo, di riprendere a incoraggiare i viticoltori a piantare nuove vigne.

Antonio Rosati, amministratore unico di Arsial (Agenzia regionale per lo sviluppo e l’innovazione dell’Agricoltura del Lazio), ha caratterizzato la parte più tecnica della giornata anche grazie allo staff dell’agenzia che ha descritto la base ampelografica regionale, mentre dalla Regione sono arrivati gli interventi su comunicazione, marketing e internazionalizzazione.

Si è discusso a lungo in particolare sul ruolo e sul futuro delle Denominazioni, analizzate nel dettaglio dalla Regione, che sono state giudicate da tutti troppo numerose e inutili, anche in virtù della loro scarsa riconoscibilità con la conseguente scarsissima valorizzazione sul mercato.

Ma a fare da filo conduttore di tutta la giornata è stata l’aggregazione, un concetto chiarito e portato come fondamentale in più occasioni, anche in virtù dell’esigenza – chiarita con forza da Hasumann – di avere un miglioramento della qualità collettiva dei vini laziali.

“I nostri obiettivi – ha detto l’assessore regionale – sono di crescere in qualità, migliorare i prezzi e la collocabilità dei nostri prodotti e, infine, migliorare la visibilità e la riconoscibilità”.

di Fabio Ciarla

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