di Fabio Ciarla
La presentazione si è fatta a Orvieto ma i territori coinvolti sono ovviamente soprattutto quello laziale del viterbese, con sconfinamenti nella bassa Maremma toscana e appunto in Umbria con Narni e la città del Duomo.
Questo l’areale considerato dalla nuova edizione de “La Tuscia del Vino”, la guida all’enologia realizzata da Carlo Zucchetti e dedicata a un territorio che comprende tre regioni, pur essendo molto omogeneo al suo interno.
In degustazione le 150 cantine recensite in guida, con i mostra i 70 vini che hanno ricevuto i 3Est! ovvero la massima valutazione della guida per etichette che meritano una lunga sosta.
Accanto alle cantine una carrellata di prelibatezze gastronomiche del territorio per una terza edizione de “La Tuscia del Vino” che presenta un territorio enoico ridisegnato seguendo confini che cercano nella sedimentazione del terreno una loro ragione e individuano tra le pieghe nascoste della storia i segni di un’appartenenza comune.
Un lavoro di scavo, una sorta di carotaggio che segue le radici delle viti e quelle storiche e trova una continuità geologica e la comune matrice Etrusca.
Così si forma una regione nuova che è anche antica e unisce i territori della Tuscia viterbese, della D.O.C. Orvieto, del Cilegiolo di Narni I.G.T., della D.O.C. Bianco di Pitigliano, dell’ I.G.T. Costa Etrusco Romana fino a Veio.
Divisa in 12 areali pensati e introdotti da una descrizione geologica di Sara Ronca del Dipartimento di Scienze della Terra della Sapienza Università di Roma, la Tuscia del Vino 2017-18 presenta 150 cantine corredate da informazioni utili: indirizzi, numero di bottiglie prodotte, estensione vitata, enologo; oltre 800 vini degustati tra cui sono stati segnalati 70 3Est! ovvero i vini che meritano una lunga sosta; 28 cantine che conquistano il cappello, simbolo di coerenza e chiarezza del progetto.