di Fabio Ciarla
Si è appena conclusa la bella esperienza della Strada del Vino, dell’Olio e dei Sapori della Provincia di Latina al Festival Internazionale Collisioni che arrivano altre conferme per l’enologia laziale.
Innanzitutto con la nuova Guida di Repubblica ai sapori e ai piaceri di Roma e del Lazio, creatura del direttore delle Guide Giuseppe Cerasa, che sui vini del Lazio ha una certezza:
anno dopo anno le eccellenze del vino laziale tirano fuori il meglio di un territorio che presto si posizionerà nei piani alti della classifica dei migliori vini d’Italia.
Ben 16 le etichette laziali che hanno raggiunto le 5 stelle, il voto massimo: Biancolella 2015 delle Antiche Cantine Migliaccio (Ponza); Mater Matuta 2013 di Casale del Giglio; Kius Brut Metodo Classico 2013 di Marco Carpineti; Il Vassallo 2014 di Colle Picchioni; Frascati Superiore 2016 di Castel De Paolis; Frascati Superiore Eremo Tuscolano 2015 di Valle Vermiglia; Fiorano Bianco 2015 di Tenuta di Fiorano; Giacché Rosso 2012 di Casale Cento Corvi; Habemus 2014 di San Giovenale; MOntiano 2014 di Falesco; Ala d’Oro Brut di Vigne del Patrimonio; Latour a Civitella 2014 di Sergio Mottura; Pietra Dura 2013 di Bottaccio; Grechetto Poggio Triale 2014 di Tenuta La Pazzaglia; Grechetto 2016 di Trappolini; Morrone 2013 di Tenuta Santa Lucia.
Infine altra interessante analisi da parte di Carlo Macchi, creatore di WineSurf, che nell’analisi del Frascati parla chiaramente delle difficoltà della denominazione ma anche delle possibilità che il territorio ha.
da un punto di vista mediatico – scrive Macchi – credo che il Frascati sia una delle denominazioni meno considerate d’Italia. Di motivi ce ne sono a bizzeffe ma qualche volta dagli errori si impara e magari si cerca anche di rimediare. Questo è in estrema sintesi quello che stanno facendo i produttori di Frascati e i risultati si cominciano a vedere.
Insomma buone notizie per il Lazio vitivinicolo, speriamo si sfruttino bene tutti i canali che si vanno aprendo e si continui sulla strada della qualità.